giovedì 16 ottobre 2014

Senza stipendio e senza Tfr, il dramma di 30 lavoratori

Da: IL Tirreno - 16/10/2014

Devono riscuotere dai 10 ai 15mila euro da due aziende dell’ex gruppo Bartolini in fase di concordato.
La Cgil: “Colpa anche di una legge paradossale che non sanzione e tutela più i debitori che i creditori”


                                  I sindacalisti Stefani, Brezzo e Oldani


PRATO. Metti insieme il dramma del lavoro con la burocrazia ed hai il cocktail perfetto di un paradosso all'italiana.
In questo caso alla pratese, trattandosi di due aziende del ramo tessile - la Bases e la Bartex dell'ex Lanificio Bartolini - la prima in concordato preventivo, la seconda in liquidazione. Trenta i lavoratori che dal 2008, anno in cui le macchine hanno smesso di lavorare lana, stanno ancora aspettando il Tfr che spetta loro. Chi deve avere 10mila euro, chi 14mila.
Con gravi ritardi e pungolo costante al liquidatore da parte del sindacato che li segue, gli operai delle due aziende in vendita sono riusciti ad avere quasi tutta la cassa integrazione e la mobilità.
Ma non hanno visto un euro del trattamento di fine rapporto, anzi, non hanno visto neppure il cedolino della busta paga, un atto firmato dall'azienda che metta nero su bianco le varie spettanze e le modalità del pagamento.

"E' dal 2009 che non vengono consegnate le buste paga ai dipendenti - dice Massimiliano Brezzo, responsabile della Filctem Cgil - E senza quelle i lavoratori non possono neppure farsi anticipare il tfr dall'Inps, come prevede la legge quando il liquidatore, che nel caso delle due aziende coincide con uno degli ex titolari, non sia ancora riuscito a condurre in porto il piano di vendita dell'azienda. Il vero problema è che la legge fallimentare non pone limiti di tempo, non prescrive sanzioni, paradossalmente tutela più il debitore del creditore".

In verità un passaggio legale c'è stato per quanto riguarda la Bartex, l'azienda in liquidazione, contro la quale i lavoratori hanno fatto denuncia presso la Dpl, la Direzione territoriale del lavoro di Prato.

"L'ente ha intimato all'azienda di consegnare le buste paga - spiega Annarosa Stefani della Filctem - ma alla scadenza dell'ultimatum ai lavoratori sono arrivate buste-paga in bianco e l'azienda ha chiesto altro tempo, una proroga per definire un piano di dilazionamento dei vari conteggi del Tfr dei lavoratori".

"Gli ex dipendenti della Bases, azienda in concordato, stanno aspettando che gli venga consegnata la busta paga   - dice Tina Oldani dell'ufficio vertenze della Cgil - affinché l'Inps gli possa pagare il Tfr".

"Abbiamo più volte sollecitato il liquidatore Giuseppe Baldacci e ci ha sempre assicurato che avrebbe sbloccato la questione senza bisogno di dover ricorrere all'Inps per l'anticipo dei Tfr - incalza Stefani - in realtà ci tiene sulla corda ma la situazione non si è mai sbloccata".

Le vittime di questa vicenda sono loro, gli ex lavoratori che aspettano di riavere non solo i soldi che hanno versato negli anni pagando i contributi, ma almeno la certezza di quanto e quando devono averli.
Sono storie molto simili, lavoratori per lo più sopra la cinquantina, con famiglia e figli e un' ernome difficoltà ad essere ricollocati nel mondo del lavoro.

"Non lavoro dal 2008 - dice Silvano Pedrini, 57 anni - sono andato in mobilità a ottobre e spero solo che dal 1 agosto 2016 mi spetti la pensione".  

Daniele Toccafondi e Arduino Santoni hanno storie molto simili, ma il secondo, più giovane di età, con la legge Fornero vede la pensione ancora lontana.

"Dovrei riscuotere 14mila euro. Sono sposato con due figli e in a partire dal 2008 sono andato avanti solo con la cassa integrazione, pagata pure in ritardo. Ho fatto due corsi della Provincia, uno per fornaio e l'altro per installatore di pannelli solari, ma ancora non ho avuto riscontri, è così da 5 anni".

Anche Daniele Toccafondi, 59 anni, moglie e un figlio che studia, è fermo dal dicembre 2008.

"Sto grattando il fondo del barile per tirare avanti e al momento contiamo solo sullo stipendio di mia moglie che lavora in un asilo comunale. Col diploma di ragioniere ho provato a fare un corso di contabile, ma non è servito. Ho messo il curriculum anche su molte offerte on line, ma per il momento nessuno mia ha preso in considerazione".



giovedì 9 ottobre 2014

Presidio dei lavoratori ENEL di Prato

Presidio dei lavoratori ENEL di Prato per dire NO al "Jobs Act".


Previmoda, rendimenti in crescita.

Anche nel 2013 i rendimenti di Provimoda, il Fondo Pensione complementare per i lavoratori dell'industria tessile-abbigliamento, delle calzature e degli altri settori industriali del sistema moda, sono cresciuti.









mercoledì 8 ottobre 2014

Presidio della CGIL davanti la Prefettura


Presidio della CGIL di Prato davanti alla Prefettura per dire no alla Fiducia e alla riforma "Jobs Act".