martedì 10 ottobre 2017

Legge di bilancio: 14 ottobre manifestazione a Firenze

“Più risorse per sociale, lavoro, pensioni e giovani”: sabato 14 ottobre Cgil, Cisl e Uil si mobilitano a livello nazionale sulla legge di bilancio. In Toscana quel giorno è prevista, la mattina in piazza Repubblica a Firenze, una grande manifestazione regionale: dal palco parleranno lavoratori e pensionati (interverrà la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan), mentre per il 24 ottobre sono in programma tre attivi unitari di area vasta sul tema delle pensioni (a Firenze, Siena e Lucca, alla presenza di segretari nazionali delle tre sigle), con migliaia di lavoratori e pensionati coinvolti.
Sulla egge di bilancio è in corso un confronto, da parte dei sindacati, con Governo e Parlamento. Ma al momento c’è una cosa che appare evidente, cioè che non ci sono risorse sufficienti a garantire cosa unitariamente il sindacato chiede: più risorse sia per l’occupazione giovanile sia per gli ammortizzatori sociali; il congelamento dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita; un meccanismo che consenta di costruire pensioni dignitose per i giovani che svolgono lavori discontinui; una riduzione dei requisiti contributivi per l’accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate in lavori di cura; l’adeguamento delle pensioni in essere; la piena copertura finanziaria per il rinnovo e la rapida e positiva conclusione dei contratti del pubblico impiego; risorse aggiuntive per la sanità ed il finanziamento adeguato per la non autosufficienza.
Ha detto Dalida Angelini (segretaria generale Cgil Toscana): “Il tema alla base delle nostre rivendicazioni è il lavoro, ed è un tema che assume più facce: dalla sanità (12 milioni di italiani rinunciano a curarsi perché non hanno i soldi per farlo) alle pensioni, dall’occupazione ai giovani. In Toscana sarà messa in atto una grande mobilitazione: una Legge di Bilancio che voglia avere il carattere dell’equità e dello sviluppo deve tenere conto delle nostre richieste, ci aspettiamo risposte dalla politica”. Ha aggiunto Riccardo Cerza (segretario generale Cisl Toscana): “Dopo la crisi, anche la Toscana è finalmente in una fase di ripartenza: chiediamo che la ricchezza che si produce vada anche a chi ha più sofferto, lavoratori dipendenti e pensionati (che pagano il 90% delle tasse) e anche i giovani. Su dieci nuovi posti di lavoro, anche in Toscana, nove sono a tempo determinato: ci vogliono investimenti per far crescere l’occupazione, in particolare per i giovani”.
Ha concluso Annalisa Nocentini (segretario generale Uil Toscana): “La situazione in Toscana presenta molti punti oscuri. Nel settore sanitario, per esempio, è stato annunciato pochi giorni fa il blocco del turnover: un problema molto grave che potrebbe essere risolto senza risorse aggiuntive e che invece si scarica sui lavoratori. La nostra regione presenta problemi strutturali come Livorno e Piombino, dove 3000 persone di Aferpi ancora non sanno niente del proprio futuro. Ma penso anche alla Piaggio, che è sempre più una finanziaria e non un'azienda che produce, al porto di Massa e Carrara il cui centro direzionale è a La Spezia e non più in Toscana, alla Whirlpool di Siena, dove i lavoratori sono inchiodati a un anno di contratti di solidarietà senza alcuna prospettiva. Questi sono solo alcuni dei problemi, la punta dell'iceberg. Ci aspettiamo dal governo un sussulto per difendere i nostri giovani, i posti di lavoro, i contratti e le pensioni”.

mercoledì 4 ottobre 2017

APPALTI E LEGALITÀ nella filiera ARTIGIANA e delle PMI nei settori della MODA – NAPOLI 28 settembre




Il 28 settembre si è svolta a Napoli un'iniziativa, molto partecipata, pensata e voluta dalla Filctem Cgil nazionale tesa ad indagare e ad interrogarsi su quali azioni intraprendere per tutelare i diritti dei lavoratori della filiera della moda dallo sfruttamento indotto dalle basse tariffe imposte dai committenti del settore. La legge sugli appalti riconosce la responsabilità in solido del committente ma non viene applicata nel settore della Moda. La politica si deve impegnare a sancire questo principio restituendo legalità e dignità ai lavoratori della moda che nella filiera rendono merito al Made in Italy nel mondo. Il contratto nazionale di lavoro non può diventare oggetto di sfruttamento e di salari al ribasso, bisogna avere il coraggio di sancire che il salario legale di questo settore è quello previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritto dalle Nostre Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative sul Piano nazionale.


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