venerdì 22 dicembre 2017

Responsabilità solidale e legalità.

Responsabilità solidale e legalità, la proposta di Prato arriva al ministero.
Sindacati e artigiani al viceministro Bellanova: "La legge c'è. Tutta Italia come Macerata"





Link articolo: Il Tirreno
Link articolo: Notizie di Prato

giovedì 14 dicembre 2017

CCNL ARTIGIANATO ACCORPATO CHIMICO E MODA, SIGLATA IPOTESI DI ACCORDO PER IL RINNOVO 2016-2018


Nella serata di oggi, giovedì 14 dicembre, i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e le associazioni degli artigiani Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai hanno siglato a Roma l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro 2016-2018 (rivista la vigenza contrattuale 24 mesi per il Chimico e 30 per il settore Moda), contratto che accorpa il settore della Moda con quello dei Chimici. 
Coinvolta una platea di 250.000 lavoratori di cui 155.000 in circa 60 mila aziende per l'artigianato Moda e 95.000 lavoratori in 40 mila aziende per il settore chimico.

Link: notizia e comunicato stampa

martedì 10 ottobre 2017

Legge di bilancio: 14 ottobre manifestazione a Firenze

“Più risorse per sociale, lavoro, pensioni e giovani”: sabato 14 ottobre Cgil, Cisl e Uil si mobilitano a livello nazionale sulla legge di bilancio. In Toscana quel giorno è prevista, la mattina in piazza Repubblica a Firenze, una grande manifestazione regionale: dal palco parleranno lavoratori e pensionati (interverrà la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan), mentre per il 24 ottobre sono in programma tre attivi unitari di area vasta sul tema delle pensioni (a Firenze, Siena e Lucca, alla presenza di segretari nazionali delle tre sigle), con migliaia di lavoratori e pensionati coinvolti.
Sulla egge di bilancio è in corso un confronto, da parte dei sindacati, con Governo e Parlamento. Ma al momento c’è una cosa che appare evidente, cioè che non ci sono risorse sufficienti a garantire cosa unitariamente il sindacato chiede: più risorse sia per l’occupazione giovanile sia per gli ammortizzatori sociali; il congelamento dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita; un meccanismo che consenta di costruire pensioni dignitose per i giovani che svolgono lavori discontinui; una riduzione dei requisiti contributivi per l’accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate in lavori di cura; l’adeguamento delle pensioni in essere; la piena copertura finanziaria per il rinnovo e la rapida e positiva conclusione dei contratti del pubblico impiego; risorse aggiuntive per la sanità ed il finanziamento adeguato per la non autosufficienza.
Ha detto Dalida Angelini (segretaria generale Cgil Toscana): “Il tema alla base delle nostre rivendicazioni è il lavoro, ed è un tema che assume più facce: dalla sanità (12 milioni di italiani rinunciano a curarsi perché non hanno i soldi per farlo) alle pensioni, dall’occupazione ai giovani. In Toscana sarà messa in atto una grande mobilitazione: una Legge di Bilancio che voglia avere il carattere dell’equità e dello sviluppo deve tenere conto delle nostre richieste, ci aspettiamo risposte dalla politica”. Ha aggiunto Riccardo Cerza (segretario generale Cisl Toscana): “Dopo la crisi, anche la Toscana è finalmente in una fase di ripartenza: chiediamo che la ricchezza che si produce vada anche a chi ha più sofferto, lavoratori dipendenti e pensionati (che pagano il 90% delle tasse) e anche i giovani. Su dieci nuovi posti di lavoro, anche in Toscana, nove sono a tempo determinato: ci vogliono investimenti per far crescere l’occupazione, in particolare per i giovani”.
Ha concluso Annalisa Nocentini (segretario generale Uil Toscana): “La situazione in Toscana presenta molti punti oscuri. Nel settore sanitario, per esempio, è stato annunciato pochi giorni fa il blocco del turnover: un problema molto grave che potrebbe essere risolto senza risorse aggiuntive e che invece si scarica sui lavoratori. La nostra regione presenta problemi strutturali come Livorno e Piombino, dove 3000 persone di Aferpi ancora non sanno niente del proprio futuro. Ma penso anche alla Piaggio, che è sempre più una finanziaria e non un'azienda che produce, al porto di Massa e Carrara il cui centro direzionale è a La Spezia e non più in Toscana, alla Whirlpool di Siena, dove i lavoratori sono inchiodati a un anno di contratti di solidarietà senza alcuna prospettiva. Questi sono solo alcuni dei problemi, la punta dell'iceberg. Ci aspettiamo dal governo un sussulto per difendere i nostri giovani, i posti di lavoro, i contratti e le pensioni”.

mercoledì 4 ottobre 2017

APPALTI E LEGALITÀ nella filiera ARTIGIANA e delle PMI nei settori della MODA – NAPOLI 28 settembre




Il 28 settembre si è svolta a Napoli un'iniziativa, molto partecipata, pensata e voluta dalla Filctem Cgil nazionale tesa ad indagare e ad interrogarsi su quali azioni intraprendere per tutelare i diritti dei lavoratori della filiera della moda dallo sfruttamento indotto dalle basse tariffe imposte dai committenti del settore. La legge sugli appalti riconosce la responsabilità in solido del committente ma non viene applicata nel settore della Moda. La politica si deve impegnare a sancire questo principio restituendo legalità e dignità ai lavoratori della moda che nella filiera rendono merito al Made in Italy nel mondo. Il contratto nazionale di lavoro non può diventare oggetto di sfruttamento e di salari al ribasso, bisogna avere il coraggio di sancire che il salario legale di questo settore è quello previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritto dalle Nostre Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative sul Piano nazionale.


Clicca qui per materiali e relazioni.

mercoledì 20 settembre 2017

I diritti e le tutele dei lavoratori dell'artigianato nella filiera della Moda

I diritti e le tutele dei lavoratori dell'artigianato nella filiera della Moda - iniziativa FILCTEM a Napoli il 28 settembre 2017 dalle ore 9.30 presso l'Hotel Renaissance Mediterraneo Napoli.
Interverrà anche Massimiliano Brezzo, segretario generale FILCTEM CGIL Prato.


Programma:


giovedì 7 settembre 2017

Ricordando Giuseppe Gregori.

                                                     Giuseppe Gregori

martedì 29 agosto 2017

Lettera aperta - tragedia della Tignamica



Lettera aperta
Prato, 29 agosto 2017.

Pensiamo che sia utile, in questo momento, far sentire la nostra voce più compiutamente di quanto fatto sabato scorso, a caldo. Perché pensiamo che dopo il momento del cordoglio debba esserci quello della analisi e della proposta.
La nostra vicinanza e il nostro cordoglio, che rinnoviamo, va alle famiglie di due persone, due lavoratori, che non sono stati uccisi da un “incendio”, ma da un sistema illegale che non è stato contrastato a sufficienza.
È necessario che chi di dovere prenda atto della realtà per come è: siamo, da anni, di fronte a un “sistema”, e non a 4000 aziende che operano liberamente sul mercato e che, in base a scelte individuali decidono se lavorare legalmente o meno, e che, di conseguenza, sarebbero da contrastare singolarmente.
E altrettanto palese che la forza di questo sistema è data dalla sua capacità di produrre, illegalmente, una ricchezza enorme, con la quale l’illegalità viene finanziata per produrre nuova ricchezza e, di conseguenza, nuova illegalità.
Ad oggi, questo circolo vizioso, malgrado gli sforzi e gli interventi fatti, non è stato minimamente rallentato. Questo perché è mancata un’analisi e una strategia che affrontasse il problema da un punto di vista sistemico e, di conseguenza, produttivo.
Per questo, lo scorso inverno, abbiamo, per l’ennesima volta, denunciato le condizioni di lavoro nel sistema e abbiamo promosso un protocollo tra tutte le forze produttive e sociali che facesse un’analisi condivisa e la mettesse per iscritto, proponendo gli interventi relativi, per profilare una possibile soluzione.
Già da sei mesi queste cose sono scritte su un protocollo condiviso, che siamo andati a presentare a tutti gli organi di controllo, ed è a disposizione di tutti. E che consigliamo di rileggere, anche alla luce della tragedia di sabato.
Per sintetizzare il protocollo, descriveremo il sistema illegale e la sua filiera produttiva con una metafora.
Immaginiamo di essere davanti a una belva feroce, per sua natura molto scaltra. Una belva che si nutre della ricchezza illegale e che per molto tempo è stata considerata solo ladra, ma che si è dimostrata assassina.
Questa belva ha una testa: i committenti dell’abbigliamento che ordinano il tessuto e i capi finiti; un cuore che pompa linfa vitale a tutto il corpo: le stamperie, le tintorie e le rifinizioni; e le zampe: le 4000 aziende di confezioni che, sul territorio, tagliano e cuciono i capi (tutte, singolarmente, sacrificabili per il sistema).
Si è interpretato che fossero stati gli artigli di queste zampe (impianti elettrici manomessi, dormitori, bombole del gas etc,) a causare la tragedia di via Toscana. E si è intervenuti per strappare gli artigli alla belva. Cosa meritoria, che ha anche raggiunto l’obbiettivo, almeno fino ad oggi, di non dover più piangere morti all’interno dei capannoni produttivi.
Sembrava che questo avesse prodotto delle zampe senza artigli (capannoni senza dormitori e affittacamere abusivi) ma comunque senza ridurre il numero delle zampe, che sono rimaste 4000. Oggi invece ci accorgiamo che le zampe sono addirittura aumentate, perché la belva, scaltra, si è messa qualche guanto che non ci fa più scoprire gli artigli (impiantando le aziende dentro gli appartamenti).
Oggi noi ribadiamo che non ci possiamo permettere di sbagliare obiettivo, magari cercando le modalità di scoprire i guanti. Bisogna colpire la belva al cuore e alla testa. E ridurle il cibo. E questo è quello che dice il protocollo.
Il grosso della capacità di produrre ricchezza, il cibo della belva, è dato dal lavoro nero, mancate retribuzioni e mancate contribuzioni. Il flusso produttivo passa dal cuore, poche aziende di tintoria, stamperia e rifinizione dal quale è certamente passato anche il tessuto che alimentava le taglia e cuci dell’appartamento della Tignamica. Nel protocollo abbiamo denunciato uno sfruttamento del lavoro su base etnica e abbiamo chiesto controlli specifici, preceduti da operazioni di intelligence ed eseguiti da squadre interforze che verifichino i rapporti di lavoro. Con l’obbiettivo di obbligare queste aziende alla regolarizzazione della manodopera e al pagamento delle retribuzioni e contribuzioni previste.
E contestualmente il protocollo indica di colpire la testa, i committenti. Infatti da controlli eseguiti nelle modalità proposte emergerebbero chi sono i committenti e a questi andrebbe richiesto, in quanto responsabili in solido con le tintorie etc, le retribuzioni e le contribuzioni non versate. Cosa prevista per legge e suggellata dalla nostra vittoria in una causa pilota presso il Tribunale di Prato.
Questa strategia, se attuata, colpirebbe il sistema nelle sue parti più sensibili e quindi, per la prima volta, nella sua capacità di produrre ricchezza illegale. La conseguenza sarebbe la riduzione dei volumi della produzione illegale e l’attivazione di un processo di selezione virtuosa che, con l’aumento dei costi imposto toglierebbe nutrimento al sistema illegale e metterebbe “fuori mercato” le aziende che sono in grado di lavorare solo per quello.
Ciò garantirebbe che quella parte del sistema dell’abbigliamento disponibile a operare nelle regole e in grado di competere sul mercato legale (una ristretta minoranza delle attuali 4000 aziende attuali) possa, finalmente, provare a farlo senza essere soffocato dalla concorrenza illegale.
Forse l’analisi del protocollo, firmato da sindacati, industriali e artigiani, è completamente sbagliata, e quindi lo sono anche le proposte. Ma questo ad oggi non ce l’ha detto nessuno. Se invece l’analisi ha un suo fondamento, non sarebbe bene tenerne conto?

                                              
                                                                            p. la segreteria Filctem-Cgil di Prato

                                                                                         Massimiliano Brezzo

lunedì 28 agosto 2017

Brezzo (Filctem Cgil): Se non investiamo sui controlli alla base, tintorie e stamperie, non fermeremo l'illegalità.

Il vicesindaco Faggi: "Ora la nuova frontiera sono i garage, le soffitte e le case"

Brezzo (Filctem Cgil): "Se non investiamo sui controlli alla base, tintorie e stamperie, non fermeremo l'illegalità"

Articolo da Il Tirreno.
    Link: Il Tirreno

giovedì 6 luglio 2017

Sanimoda.

Sanimoda, costituito il fondo integrativo sanitario per i lavoratori del settore moda.





Link al comunicato stampa: https://goo.gl/UG6iLx

lunedì 24 aprile 2017

Il Protocollo per il lavoro dignitoso e la legalità assunto dalla mozione Orlando.

Consegnato a Cesare Damiano un documento per sostenere a Prato il lavoro legale e il redditto di inclusione .

L'ex ministro a Prato per partecipare ad un incontro sul lavoro promosso dal coordinamento per la mozione Orlando. "Bisogna ripartire dall'umanesimo del lavoro dove al centro c'è la persona e non il mercato".

Fonte/link all'articolo: Notizie di Prato


Il Protocollo per il lavoro dignitoso, promosso dalla FILCTEM Prato, assunto dalla mozione Orlando:


giovedì 30 marzo 2017

Il Protocollo per il lavoro dignitoso e la legalità consegnato al procuratore.





FILCTEM Cgil, industriali e artigiani hanno consegnato al procuratore Nicolosi e al sostituto Gestri il protocollo sull'illegalità stilato per rendere più incisivi i controlli relativi, in particolare, allo sfruttamento del lavoro.


Link all'articolo: Notizie Di Prato

mercoledì 8 marzo 2017

Intervista sul lavoro dignitoso a Radio Popolare.






7 marzo 2017, Massimiliano Brezzo, segretario generale FILCTEM CGIL Prato, intervistato da Radio Popolare per il Giornale Radio delle 12:30.


Link alla trasmissione: Giornale Radio
(l'intervista inizia al minuto 6.25 e dura circa 3 minuti)

venerdì 3 marzo 2017

Firmato un importante documento per il lavoro dignitoso e per la legalità.










Accolta la richiesta della FILCTEM CGIL di Prato, sindacati tessili e associazioni datoriali di settore hanno firmato un importante documento su lavoro dignitoso e legalità.
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"Per il lavoro dignitoso e per il ripristino della legalità nel sistema produttivo illegale pratese del tessile-abbigliamento".
Questo l'eloquente titolo del documento firmato il primo marzo dai sindacati tessili e dalle associazioni datoriali.


"Il documento, siglato nel giro di un mese, rappresenta la nostra volontà di dire basta agli orari e alle retribuzioni indecenti e su base etnica, alla concorrenza sleale e all'illegalità economica" dichiarano i firmatari.
"Siamo chiaramente di fronte ad un "sistema" di produzione illegale della ricchezza che come tale va affrontato. Per questo, ai controlli a tappeto della Regione nelle aziende di abbigliamento, che devono diventare strutturali, è necessario affiancare, da subito, controlli interforze mirati a quella parte del "sistema" che lo alimenta, e dal quale passa la gran parte dei flussi produttivi. Ci riferiamo alle, poche, aziende di stamperia e tintoria in pezza e in capo il cui vantaggio competitivo maggiore è dato dallo sfruttamento lavorativo e dalla sistematica evasione fiscale e contributiva.
Questo è causa della chiusura di aziende corrette e del licenziamento die loro dipendenti che, spesso, non hanno alternativa al passare a lavorare per le aziende illegali"


"L'intervento mirato su queste aziende, ad alta immobilizzazione di capitali, obbligherebbe il "sistema" a legalizzarsi per non vedere svanire gli investimenti milionari fatti" continuano gli estensori del documento "e la regolarizzazione dei rapporti di lavoro, delle retribuzioni, della contribuzione e dei versamenti al fisco ripristinerebbe la concorrenza leale. A questo fine indichiamo una serie di "dissonanze" - veri e propri indicatori, a parità di settore, delle aziende scorrette - che sarebbe bene verificare: sviluppo aziendale, modalità di assunzione e di organizzazione del lavoro, rapporto tra manodopera impiegata e consumi energetici, idrici e dei prodotti".


"Inoltre", proseguono "oltre al controllo delle merci in entrata, ma specialmente in uscita, dal territorio, il deterrente maggiore sarebbe l'applicazione sistematica da parte dell'Inps della normativa sulla responsabilità solidale, che costringerebbe i committenti delle aziende sleali a rispondere della contribuzione non versata dai propri terzisti".


"Il documento" concludono i firmatari, "è già stato consegnato al Prefetto di Prato e sarà portato all'attenzione degli organi di controllo e della Procura della Repubblica.
I soggetti che l'hanno sottoscritto si riconvocheranno periodicamente per valutare insieme i risultati ottenuti".








Nella foto, da sinistra: Mirko Zacchei (segretario generale FEMCA Cisl Firenze Prato). Massimiliano Brezzo (segretario generale FILCTEM Cgil Prato), Andrea Cavicchi (presidente di Confindustria Toscana Nord), Claudio Bettazzi (Presidente CNA Prato) e Andrea Belli (presidente Confartigianato Prato).


LINK: Testo completo del documento

mercoledì 22 febbraio 2017

Contratto Tessile, Abbigliamento, Moda: raggiunta l'intesa.

CONTRATTO TESSILE, ABBIGLIAMENTO, MODA: raggiunta l'intesa per il RINNOVO 2016-2019.




Ci sono volute 16 ore di sciopero, manifestazioni e presidi in tutta Italia, ma alla fine – dopo una lunga ed estenuante trattativa durata oltre 10 mesi – sindacati e imprese ce l'hanno fatta. Infatti nella tarda serata di martedì 21 febbraio a Milano, l'associazione imprenditoriale Sistema Moda Italia (Smi)-Confindustria e i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil hanno siglato l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto tessile, abbigliamento, moda 31 marzo 2016-31 dicembre 2019 (oltre 420.000 i lavoratori interessati, impiegati in circa 40.000 imprese), scaduto il 31 marzo 2016.


LINK: FILCTEM CGIL - ipotesi rinnovo CCNL

sabato 4 febbraio 2017

Premio Santo Stefano, il ministro Poletti: "Uniti contro l'illegalità economica"

Oggi la cerimonia di consegna del riconoscimento che ogni anno premia le aziende che si sono contraddistinte nello sviluppo etico del lavoro sul territorio. Premio Santo Stefano a Cap, lanificio Cangioli e biscottificio Mattei. Ospite d'onore il ministro che ha parlato della necessità di combattere "i comportamenti illegali che provocano fenomeni di concorrenza sleale"




Prendendo spunto dall'appello lanciato nei giorni scorsi dalla Filctem Cgil alle componenti economiche della città affinché denuncino pratiche illegali che inquinano il distretto, il ministro Poletti ha sottolineato che l'unica via vincente è quella della sinergia tra tutte le istituzioni che sono chiamate a far rispettare le regole e le organizzazioni sociali e sindacali che rappresentano le imprese.

Fonte: Notizie di Prato Link all'articolo

sabato 21 gennaio 2017

FP CGIL Prato: Al tavolo per il lavoro sicuro con più ispettori addetti al controllo delle aziende irregolari.

Comunicato stampa Funzione Pubblica CGIL Prato.
Al tavolo per il lavoro sicuro con più ispettori addetti al controllo delle aziende irregolari.



Parliamoci chiaro: “L’illegalità cinese, il virus si diffonde”


20/01/2017 - Massimiliano Brezzo (segretario generale FILCTEM Prato) ospite alla trasmissione Parliamoci chiaro su TV Prato.


Link alla puntata: Parliamoci chiaro




sabato 14 gennaio 2017

Filctem CGIL Prato: "Il sistema di lavoro illegale cinese si sta diffondendo a macchia d'olio"

14 gennaio 2017, conferenza stampa della FILCTEM Prato.




La segreteria della FILCTEM Prato: "Il sistema di lavoro illegale cinese si sta diffondendo a macchia d'olio"
 
Il Tirreno: link articolo

TV Prato: link articolo

Report Pistoia: link articolo


venerdì 13 gennaio 2017

I motivi dello sciopero

Massimiliano Brezzo (segretario generale FILCTEM Prato) spiega le motivazioni che hanno portato allo sciopero nazionale di oggi, settori tessile-abbigliamento e calzaturiero.


Fonte: Notizie di Prato

Oggi sciopero nazionale tessile-abbigliamento e calzaturiero

Nonostante la pioggia grande partecipazione allo sciopero nazionale dei settori tessile-abbigliamento e calzaturiero con corteo per le vie del centro di Firenze.
Sciopero per un contratto dignitoso.
I diritti non passano mai di moda!


                                                    La Filctem Prato c'è!


Da sinistra: Stefania Pomante (segreteria Filctem Nazionale), Emilio Miceli (segretario generale Filctem Nazionale) e Massimiliano Brezzo (segretario generale Filctem Prato)

mercoledì 11 gennaio 2017