Jobs Act ad oggi e comparazione con il testo precedente.
Link: Jobs Act - Senato
giovedì 4 dicembre 2014
venerdì 21 novembre 2014
Seminario Regionale RLS, 1 Dicembre 2014
Macrolotto: un anno fa l’incendio.
Una tragedia da non ripetere.
Il Seminario si propone di affrontare, con interventi a due voci, il contributo che RLS/RLST e operatori ASL possono dare ai Progetti Regionali in materia di Prevenzione sui luoghi di lavoro, e le sfide che questi pongono.
Brochure: programma 1 dicembre 2014
Una tragedia da non ripetere.
Il Seminario si propone di affrontare, con interventi a due voci, il contributo che RLS/RLST e operatori ASL possono dare ai Progetti Regionali in materia di Prevenzione sui luoghi di lavoro, e le sfide che questi pongono.
Brochure: programma 1 dicembre 2014
mercoledì 19 novembre 2014
La Filctem a Bologna il 20 novembre
Il 20 novembre la manifestazione di quadri e delegati del centro-nord organizzata dalla Filctem Cgil. Contro Jobs Act e Legge di stabilità, in preparazione dello sciopero generale del 12 dicembre. Conclusioni di Susanna Camusso. Diretta su RadioArticolo1
Da rassegna.it La-Filctem-a-bologna-in-piazza-maggiore
Da rassegna.it La-Filctem-a-bologna-in-piazza-maggiore
giovedì 16 ottobre 2014
Senza stipendio e senza Tfr, il dramma di 30 lavoratori
Da: IL Tirreno - 16/10/2014
Devono riscuotere dai 10 ai 15mila euro da due aziende dell’ex gruppo Bartolini in fase di concordato.
La Cgil: “Colpa anche di una legge paradossale che non sanzione e tutela più i debitori che i creditori”
di Francesco Albonetti
I sindacalisti Stefani, Brezzo e Oldani
PRATO. Metti insieme il dramma del lavoro con la burocrazia ed hai il cocktail perfetto di un paradosso all'italiana.
In questo caso alla pratese, trattandosi di due aziende del ramo tessile - la Bases e la Bartex dell'ex Lanificio Bartolini - la prima in concordato preventivo, la seconda in liquidazione. Trenta i lavoratori che dal 2008, anno in cui le macchine hanno smesso di lavorare lana, stanno ancora aspettando il Tfr che spetta loro. Chi deve avere 10mila euro, chi 14mila.
Con gravi ritardi e pungolo costante al liquidatore da parte del sindacato che li segue, gli operai delle due aziende in vendita sono riusciti ad avere quasi tutta la cassa integrazione e la mobilità.
Ma non hanno visto un euro del trattamento di fine rapporto, anzi, non hanno visto neppure il cedolino della busta paga, un atto firmato dall'azienda che metta nero su bianco le varie spettanze e le modalità del pagamento.
"E' dal 2009 che non vengono consegnate le buste paga ai dipendenti - dice Massimiliano Brezzo, responsabile della Filctem Cgil - E senza quelle i lavoratori non possono neppure farsi anticipare il tfr dall'Inps, come prevede la legge quando il liquidatore, che nel caso delle due aziende coincide con uno degli ex titolari, non sia ancora riuscito a condurre in porto il piano di vendita dell'azienda. Il vero problema è che la legge fallimentare non pone limiti di tempo, non prescrive sanzioni, paradossalmente tutela più il debitore del creditore".
In verità un passaggio legale c'è stato per quanto riguarda la Bartex, l'azienda in liquidazione, contro la quale i lavoratori hanno fatto denuncia presso la Dpl, la Direzione territoriale del lavoro di Prato.
"L'ente ha intimato all'azienda di consegnare le buste paga - spiega Annarosa Stefani della Filctem - ma alla scadenza dell'ultimatum ai lavoratori sono arrivate buste-paga in bianco e l'azienda ha chiesto altro tempo, una proroga per definire un piano di dilazionamento dei vari conteggi del Tfr dei lavoratori".
"Gli ex dipendenti della Bases, azienda in concordato, stanno aspettando che gli venga consegnata la busta paga - dice Tina Oldani dell'ufficio vertenze della Cgil - affinché l'Inps gli possa pagare il Tfr".
"Abbiamo più volte sollecitato il liquidatore Giuseppe Baldacci e ci ha sempre assicurato che avrebbe sbloccato la questione senza bisogno di dover ricorrere all'Inps per l'anticipo dei Tfr - incalza Stefani - in realtà ci tiene sulla corda ma la situazione non si è mai sbloccata".
Le vittime di questa vicenda sono loro, gli ex lavoratori che aspettano di riavere non solo i soldi che hanno versato negli anni pagando i contributi, ma almeno la certezza di quanto e quando devono averli.
Sono storie molto simili, lavoratori per lo più sopra la cinquantina, con famiglia e figli e un' ernome difficoltà ad essere ricollocati nel mondo del lavoro.
"Non lavoro dal 2008 - dice Silvano Pedrini, 57 anni - sono andato in mobilità a ottobre e spero solo che dal 1 agosto 2016 mi spetti la pensione".
Daniele Toccafondi e Arduino Santoni hanno storie molto simili, ma il secondo, più giovane di età, con la legge Fornero vede la pensione ancora lontana.
"Dovrei riscuotere 14mila euro. Sono sposato con due figli e in a partire dal 2008 sono andato avanti solo con la cassa integrazione, pagata pure in ritardo. Ho fatto due corsi della Provincia, uno per fornaio e l'altro per installatore di pannelli solari, ma ancora non ho avuto riscontri, è così da 5 anni".
Anche Daniele Toccafondi, 59 anni, moglie e un figlio che studia, è fermo dal dicembre 2008.
"Sto grattando il fondo del barile per tirare avanti e al momento contiamo solo sullo stipendio di mia moglie che lavora in un asilo comunale. Col diploma di ragioniere ho provato a fare un corso di contabile, ma non è servito. Ho messo il curriculum anche su molte offerte on line, ma per il momento nessuno mia ha preso in considerazione".
Devono riscuotere dai 10 ai 15mila euro da due aziende dell’ex gruppo Bartolini in fase di concordato.
La Cgil: “Colpa anche di una legge paradossale che non sanzione e tutela più i debitori che i creditori”
di Francesco Albonetti
PRATO. Metti insieme il dramma del lavoro con la burocrazia ed hai il cocktail perfetto di un paradosso all'italiana.
In questo caso alla pratese, trattandosi di due aziende del ramo tessile - la Bases e la Bartex dell'ex Lanificio Bartolini - la prima in concordato preventivo, la seconda in liquidazione. Trenta i lavoratori che dal 2008, anno in cui le macchine hanno smesso di lavorare lana, stanno ancora aspettando il Tfr che spetta loro. Chi deve avere 10mila euro, chi 14mila.
Con gravi ritardi e pungolo costante al liquidatore da parte del sindacato che li segue, gli operai delle due aziende in vendita sono riusciti ad avere quasi tutta la cassa integrazione e la mobilità.
Ma non hanno visto un euro del trattamento di fine rapporto, anzi, non hanno visto neppure il cedolino della busta paga, un atto firmato dall'azienda che metta nero su bianco le varie spettanze e le modalità del pagamento.
"E' dal 2009 che non vengono consegnate le buste paga ai dipendenti - dice Massimiliano Brezzo, responsabile della Filctem Cgil - E senza quelle i lavoratori non possono neppure farsi anticipare il tfr dall'Inps, come prevede la legge quando il liquidatore, che nel caso delle due aziende coincide con uno degli ex titolari, non sia ancora riuscito a condurre in porto il piano di vendita dell'azienda. Il vero problema è che la legge fallimentare non pone limiti di tempo, non prescrive sanzioni, paradossalmente tutela più il debitore del creditore".
In verità un passaggio legale c'è stato per quanto riguarda la Bartex, l'azienda in liquidazione, contro la quale i lavoratori hanno fatto denuncia presso la Dpl, la Direzione territoriale del lavoro di Prato.
"L'ente ha intimato all'azienda di consegnare le buste paga - spiega Annarosa Stefani della Filctem - ma alla scadenza dell'ultimatum ai lavoratori sono arrivate buste-paga in bianco e l'azienda ha chiesto altro tempo, una proroga per definire un piano di dilazionamento dei vari conteggi del Tfr dei lavoratori".
"Gli ex dipendenti della Bases, azienda in concordato, stanno aspettando che gli venga consegnata la busta paga - dice Tina Oldani dell'ufficio vertenze della Cgil - affinché l'Inps gli possa pagare il Tfr".
"Abbiamo più volte sollecitato il liquidatore Giuseppe Baldacci e ci ha sempre assicurato che avrebbe sbloccato la questione senza bisogno di dover ricorrere all'Inps per l'anticipo dei Tfr - incalza Stefani - in realtà ci tiene sulla corda ma la situazione non si è mai sbloccata".
Le vittime di questa vicenda sono loro, gli ex lavoratori che aspettano di riavere non solo i soldi che hanno versato negli anni pagando i contributi, ma almeno la certezza di quanto e quando devono averli.
Sono storie molto simili, lavoratori per lo più sopra la cinquantina, con famiglia e figli e un' ernome difficoltà ad essere ricollocati nel mondo del lavoro.
"Non lavoro dal 2008 - dice Silvano Pedrini, 57 anni - sono andato in mobilità a ottobre e spero solo che dal 1 agosto 2016 mi spetti la pensione".
Daniele Toccafondi e Arduino Santoni hanno storie molto simili, ma il secondo, più giovane di età, con la legge Fornero vede la pensione ancora lontana.
"Dovrei riscuotere 14mila euro. Sono sposato con due figli e in a partire dal 2008 sono andato avanti solo con la cassa integrazione, pagata pure in ritardo. Ho fatto due corsi della Provincia, uno per fornaio e l'altro per installatore di pannelli solari, ma ancora non ho avuto riscontri, è così da 5 anni".
Anche Daniele Toccafondi, 59 anni, moglie e un figlio che studia, è fermo dal dicembre 2008.
"Sto grattando il fondo del barile per tirare avanti e al momento contiamo solo sullo stipendio di mia moglie che lavora in un asilo comunale. Col diploma di ragioniere ho provato a fare un corso di contabile, ma non è servito. Ho messo il curriculum anche su molte offerte on line, ma per il momento nessuno mia ha preso in considerazione".
giovedì 9 ottobre 2014
Previmoda, rendimenti in crescita.
Anche nel 2013 i rendimenti di Provimoda, il Fondo Pensione complementare per i lavoratori dell'industria tessile-abbigliamento,
delle calzature e degli altri settori industriali del sistema moda, sono cresciuti.
mercoledì 8 ottobre 2014
Presidio della CGIL davanti la Prefettura
Presidio della CGIL di Prato davanti alla Prefettura per dire no alla Fiducia e alla riforma "Jobs Act".
venerdì 19 settembre 2014
Fabio Berni nuovo segretario generale della Filctem Toscana
Fabio Berni, già membro della segreteria fiorentina della Filctem Cgil, è
stato eletto nuovo segretario generale della Filctem Cgil Toscana.
Succede a Luca Barbetti, chiamato a ricoprire il ruolo di segretario nazionale della categoria. L'elezione di Berni è stata votata oggi, con un consenso superiore al 92%, dal Direttivo della Filctem Cgil Toscana riunito presso la Casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia (Firenze).
Ha detto Berni: “Ringrazio il Direttivo per la fiducia, sento il peso e l'onore della responsabilità e garantisco il massimo impegno. Siamo in una situazione economico-sociale difficile, la nostra categoria porterà un contributo sui temi e le questioni del lavoro. Grande attenzione per il manifatturiero, la lotta alla crisi, gli ammortizzatori sociali, il presidio del territorio”.
Fabio Berni, originario di Colle val d'Elsa, 47 anni, inizia il proprio impegno sindacale negli anni ’90 con l’elezione nel Comitato degli Iscritti FNLE-CGIL e nella RSU dell’azienda che gestisce il servizio idrico e la distribuzione del gas in Provincia di Siena.
Nel 2000 entra nel Direttivo Regionale di categoria e l’anno successivo nella Segreteria Regionale con delega ai servizi pubblici locali e nel Direttivo della CGIL di Firenze.
Nel 2006, in seguito all’accorpamento delle federazioni dei chimici e dell’energia, entra nella Segreteria Provinciale FILCEM di Firenze dove segue la zona sindacale di Sesto Fiorentino-Campi Bisenzio-Calenzano occupandosi del comparto manifatturiero nei settori industriali Gomma-Plastica, Chimica, Ceramica, Energia e Petrolio, Vetro, della piccola impresa e dell’artigianato e, per l’intera provincia, del comparto elettrico.
Nel 2011 entra nella Segreteria Provinciale della FILCTEM, nata dalla fusione della FILTEA e della FILCEM, dove segue i settori Elettrico, Energia e Petrolio, Gas-Acqua.
Fabio Berni
Succede a Luca Barbetti, chiamato a ricoprire il ruolo di segretario nazionale della categoria. L'elezione di Berni è stata votata oggi, con un consenso superiore al 92%, dal Direttivo della Filctem Cgil Toscana riunito presso la Casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia (Firenze).
Ha detto Berni: “Ringrazio il Direttivo per la fiducia, sento il peso e l'onore della responsabilità e garantisco il massimo impegno. Siamo in una situazione economico-sociale difficile, la nostra categoria porterà un contributo sui temi e le questioni del lavoro. Grande attenzione per il manifatturiero, la lotta alla crisi, gli ammortizzatori sociali, il presidio del territorio”.
Fabio Berni, originario di Colle val d'Elsa, 47 anni, inizia il proprio impegno sindacale negli anni ’90 con l’elezione nel Comitato degli Iscritti FNLE-CGIL e nella RSU dell’azienda che gestisce il servizio idrico e la distribuzione del gas in Provincia di Siena.
Nel 2000 entra nel Direttivo Regionale di categoria e l’anno successivo nella Segreteria Regionale con delega ai servizi pubblici locali e nel Direttivo della CGIL di Firenze.
Nel 2006, in seguito all’accorpamento delle federazioni dei chimici e dell’energia, entra nella Segreteria Provinciale FILCEM di Firenze dove segue la zona sindacale di Sesto Fiorentino-Campi Bisenzio-Calenzano occupandosi del comparto manifatturiero nei settori industriali Gomma-Plastica, Chimica, Ceramica, Energia e Petrolio, Vetro, della piccola impresa e dell’artigianato e, per l’intera provincia, del comparto elettrico.
Nel 2011 entra nella Segreteria Provinciale della FILCTEM, nata dalla fusione della FILTEA e della FILCEM, dove segue i settori Elettrico, Energia e Petrolio, Gas-Acqua.
Fabio Berni
mercoledì 30 luglio 2014
SANITA' INTEGRATIVA: Nasce FASIIL
E' stato firmato, a Roma, l'accordo per la costituzione di FASIIL, Fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori dipendenti dalle imprese del sistema industriale integrato di beni e servizi tessili e medici affini (lavanderie industriali) tra Assosistema - Confindustria, unico rappresentante di categoria, e le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.
"L'accordo
– sottolinea una nota delle segreterie nazionali Filctem-Cgil,
Femca-Cisl, Uiltec-Uil - segue l'impegno assunto con il vigente
contratto nazionale di categoria che, all'art. 83, prevede di realizzare
un fondo con lo scopo di provvedere al rimborso delle spese sanitarie
per i lavoratori iscritti, quali interventi chirurgici e ricoveri,
visite specialistiche e cure odontoiatriche".
Comunicato stampa.
martedì 29 luglio 2014
ARTIGIANI - AREA TESSILE E MODA
SIGLATA IPOTESI DI ACCORDO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DI LAVORO 2013-2015 ARTIGIANI-AREA TESSILE E MODA
Link: la stampa ne parla.
Link: la stampa ne parla.
martedì 22 luglio 2014
Cassa integrazione in deroga
E' sempre più urgente avere una risposta dal Governo sul finanziamento
degli ammortizzatori in deroga e una riforma che consegni agli ammortizzatori il
carattere universale.
Roma, 22 luglio 2014 - presidio davanti a Montecitorio.
Roma, 22 luglio 2014 - presidio davanti a Montecitorio.
lunedì 7 luglio 2014
FILCTEM-CGIL, ELETTA LA NUOVA SEGRETERIA NAZIONALE
Il Comitato direttivo nazionale della
Filctem-Cgil ha eletto oggi, con voto segreto,
la nuova segreteria nazionale con 114 (83,82%) voti a favore, 20
(14,71%) contrari e 2 astenuti (1,47%).
Hanno votato 136
componenti del direttivo (il 75, 97%) su un totale di 179 aventi diritto.
Nella nuova segreteria
nazionale, più snella rispetto alle precedenti nate da due successivi
accorpamenti, si segnalano tre nuovi ingressi: Claudio Bettoni (che arriva
dalla guida della Filctem-Cgil di
Milano), Sonia Paoloni e Luca Barbetti, rispettivamente ex segretari generali
di Macerata e della Toscana.
I tre nuovi componenti subentrano a Delia
Nardone, Giacomo Berni, Gabriele
Valeri, Giancarlo Straini e Rosa Cassatella. La nuova segreteria nazionale risulta pertanto così composta: Emilio
Miceli, segretario generale; Luca, Barbetti, Claudio Bettoni, Marco Falcinelli,
Gabriele Mazzariello, Elena Palumbo, Sonia Paoloni, Stefania Pomante e Cristina
Settimelli.
Roma, 3 luglio 2014
lunedì 23 giugno 2014
venerdì 13 giugno 2014
Proposta della Filctem CGIL di Prato per il rilancio del distretto pratese
Ai due link sotto la proposta della Filctem CGIL di Prato per il rilancio del distretto pratese e la proposta di legge per un marchio Italian Quality.
Proposta di rilancio e controlli più efficaci.
Marchio Italian Quality.
Proposta di rilancio e controlli più efficaci.
Marchio Italian Quality.
sabato 7 giugno 2014
martedì 3 giugno 2014
Il TG2 a Prato per il welfare di distretto
Una troupe del TG2 è stata oggi a Prato per un approfondimento sul welfare di distretto.
Nel TG2 di domani sera (4 giugno, ore 20:30) andrà in onda il servizio.
Nella foto sotto l'inviata intervista Mario Serafini, lavoratore del settore tessile.
Nel TG2 di domani sera (4 giugno, ore 20:30) andrà in onda il servizio.
Nella foto sotto l'inviata intervista Mario Serafini, lavoratore del settore tessile.
giovedì 29 maggio 2014
giovedì 22 maggio 2014
Prato - Le Pmi inaugurano il “welfare di distretto” e i dipendenti ringraziano
Al link sotto un interessante articolo dal Corriere.it sull'esperimento pratese di welfare di distretto.
Welfare distretto pratese
Welfare distretto pratese
domenica 18 maggio 2014
Nuovo incendio Macrolotto - comunicato di Massimiliano Brezzo, segretario Filctem Cgil Prato
L’incendio al Macrolotto è ancora in corso e non abbiamo ancora notizie complete. La rabbia è però troppa per non prendere subito posizione verso quanto sta accadendo. Un’altra azienda cinese brucia. Ancora lavoratori vi dormivano all’interno. Sono passati poco più di sei mesi dall’incendio del primo dicembre scorso e dai lutti da questo provocati.
Niente però è cambiato nel modo di lavorare e vivere all’interno del sistema illegale di produzione dell’abbigliamento sul nostro territorio. Non poteva essere altrimenti, visto che non si è perseguito il sistema colpendolo nella sua capacità di produrre ricchezza. Un sistema nel quale la confezione è solo la fase finale, anche se più rischiosa per l’uso promiscuo dei capannoni e più conosciuta e documentata. È probabile che, ancora una volta, quanti non hanno approfondito l’argomento, ci parlino di schiavitù e di tutti i vari concetti che vengono tirati fuori quando l’obiettivo è fare delle dichiarazioni e non affrontare, per risolverlo, il problema.
Noi, Filctem Cgil di Prato, da troppo tempo inascoltati abbiamo provato a dare il nostro contributo indicando gli interventi e le modalità per contrastare questo sistema vergognoso irrispettoso delle persone e del lavoro.
Ribadiamo che ancora una volta manca la volontà politica di entrare nel merito del funzionamento del sistema produttivo, per colpirne la capacita di produrre ricchezza, e di mettere insieme tutte le forze attualmente disponibili per contrastarlo efficacemente. Ogni macchina, per quanto complessa, funziona trasmettendo il moto attraverso gli ingranaggi. Per impedirne il funzionamento è importante capire quale è quello che, se bloccato, impedisce tutto il funzionamento e inserirci un granello di sabbia. Per cominciare a farlo basta un uso efficace delle forze esistenti.
Scommettiamo che anche questa volta tutti avranno un sacco di proposte per intervenire sulle conseguenze e non sulle cause, con la stessa efficacia di chi vuole fermare l’acqua con le mani. E questo ci avvicinerà al prossimo incendio. Speriamo senza vittime.
Massimiliano Brezzo, segretario Filctem Cgil Prato
Niente però è cambiato nel modo di lavorare e vivere all’interno del sistema illegale di produzione dell’abbigliamento sul nostro territorio. Non poteva essere altrimenti, visto che non si è perseguito il sistema colpendolo nella sua capacità di produrre ricchezza. Un sistema nel quale la confezione è solo la fase finale, anche se più rischiosa per l’uso promiscuo dei capannoni e più conosciuta e documentata. È probabile che, ancora una volta, quanti non hanno approfondito l’argomento, ci parlino di schiavitù e di tutti i vari concetti che vengono tirati fuori quando l’obiettivo è fare delle dichiarazioni e non affrontare, per risolverlo, il problema.
Noi, Filctem Cgil di Prato, da troppo tempo inascoltati abbiamo provato a dare il nostro contributo indicando gli interventi e le modalità per contrastare questo sistema vergognoso irrispettoso delle persone e del lavoro.
Ribadiamo che ancora una volta manca la volontà politica di entrare nel merito del funzionamento del sistema produttivo, per colpirne la capacita di produrre ricchezza, e di mettere insieme tutte le forze attualmente disponibili per contrastarlo efficacemente. Ogni macchina, per quanto complessa, funziona trasmettendo il moto attraverso gli ingranaggi. Per impedirne il funzionamento è importante capire quale è quello che, se bloccato, impedisce tutto il funzionamento e inserirci un granello di sabbia. Per cominciare a farlo basta un uso efficace delle forze esistenti.
Scommettiamo che anche questa volta tutti avranno un sacco di proposte per intervenire sulle conseguenze e non sulle cause, con la stessa efficacia di chi vuole fermare l’acqua con le mani. E questo ci avvicinerà al prossimo incendio. Speriamo senza vittime.
Massimiliano Brezzo, segretario Filctem Cgil Prato
lunedì 12 maggio 2014
mercoledì 7 maggio 2014
II Congresso provinciale FILCTEM Prato
Al link sotto troverete la relazione tenuta da Massimiliano Brezzo, segretario generale della FILCTEM provinciale di Prato, al congresso della categoria.
Relazione di Massimiliano Brezzo
Relazione di Massimiliano Brezzo
martedì 6 maggio 2014
Comunicato di M. Brezzo - Segretario Generale FILCTEM Prato
Di: Massimiliano Brezzo
gio 06 feb, 2014
Esprimiamo il massimo del nostro apprezzamento per il lavoro
svolto dalle autorità preposte negli ultimi due giorni (controlli e sequestro
pezze).
Finalmente le cose cominciano a muoversi.
E, come volevasi dimostrare, è bastata la volontà politica
di effettuare i controlli in modo efficace nel “sistema illegale” di produzione
dell’abbigliamento per ottenere i primi risultati.
Per ora non sono che punture di spillo: (se sono affidabili
i dati che girano, con una capacità produttiva di un milione di capi al giorno,
19.000 pezze sono trasformate in capi finiti nel giro di uno o due giorni) ma
cominciano a essere un vero deterrente per chi dal sistema tira fuori ricchezze
enormi.
Abbiamo sempre detto che se si voleva combattere il sistema
bisognava contrastare il flusso produttivo e non le persone che vi lavorano in
condizioni disumane.
Basta affrontare il problema al di fuori delle ideologie per
capire che è semplicemente più efficace. In due giorni è stato fatto più che in
dieci anni!
E con un metodo molto semplice: sono state controllate le
merci in entrata (19000 pezze sequestrate oggi), quelle in uscita (900
pantaloni in un solo furgone ieri) ed è stata applicata per la prima volta sul
territorio una legge che prevede la responsabilità solidale del committente,
normativa sempre ignorata dall’Inps di Prato e che il primo ispettore esterno
arrivato ha applicato al primo controllo fatto.
Per inciso la Filctem Cgil pratese, pone il problema da sempre,
e ha avviato anche una causa pilota per ottenere una sentenza del tribunale che
sancisca questo diritto dei lavoratori (che garantirebbe la concorrenza leale
anche nel distretto Italiano) ma, con i tempi della magistratura ordinaria,
siamo in causa da quattro anni!
Se l’Inps si muove così, l’effetto deterrente parte
immediatamente!
Se la finanza controlla le merci in entrata il flusso
rallenta, se si controllano i furgoni che portano via i capi finiti qualche
acquirente italiano o straniero ci pensa due volte prima di partire per venire
a caricare a Prato abusivamente.
Come si vede il numero dei controlli non è il metro per
stabilirne l’efficacia.
Se possiamo dare un suggerimento (lo stesso che diamo da
sette-otto anni….) ci sono fasi della filiera che sono indispensabili al flusso
produttivo e che sono sempre state ignorate: le tintorie e le stamperie.
Lì, probabilmente non ci saranno abusi edilizi ma è
possibile che i prodotti usati e gli scarichi non siano proprio “cristallini”……..
e il massimo del lavoro irregolare si concentra nelle ore notturne, e nel fine
settimana.
Massimiliano Brezzo
Segretario Generale Filctem Cgil Prato
venerdì 2 maggio 2014
Cassa Integrazione in Deroga
30 Aprile 2014, presidio a Firenze per chiedere il rifinanziamento della Cassa Integrazione in Deroga.
giovedì 24 aprile 2014
venerdì 18 aprile 2014
FILCTEM, PUNTO PER PUNTO I CONTRATTI RINNOVATI
INTERESSATI 1 MILIONE E 350 MILA LAVORATORI. MANCANO ALL'APPELLO ARTIGIANI E TESSILIVARI
A metà aprile, la Filctem – unitamente a Femca e Flaei-Cisl, Uiltec-Uil – ha rinnovato 27 contratti nazionali di lavoro sui 30 del proprio "perimetro": mancano all'appello solo i due contratti degli artigiani e quello dei Tessilivari. Hanno riguardato oltre 1.350.000 lavoratori su circa 1.600.000 lavoratrici e lavoratori chimici, tessili, dell'energia e delle manifatture.
"Una sfida – ha fatto notare Miceli nella sua relazione al Congresso – niente affatto scontata se, proprio sul salario, abbiamo dovuto contrastare l'idea di rinnovarli al di sotto della difesa del potere di acquisto che ci avrebbe portato a confondere i due livelli di contrattazione a causa di un accordo separato sulla produttività che ci chiedeva di spalmare le "tranches" degli aumenti sui due livelli: abbiamo invece mantenuto ferma l'idea che gli incrementi del contratto nazionale rispondessero alla tutela del potere di acquisto e quelli del 2° livello alla produttività".Di seguito pubblichiamo una sintesi aggiornata alla fine di marzo.
Brezzo confermato alla guida della della Filctem Cgil
Concluso il congresso della categoria: "E' necessario recuperare il potere d'acquisto del salario con buste paga più pesante". E sui controlli nelle aziende cinesi: "Vanno fatti mirati a monte e a valle della filiera"
Buste paga più "robuste" per restituire una maggiore capacità di acquisto grazie al progetto welfare, integrazione economica e sociale con la comunità cinese attraverso controlli mirati a monte e a valle della filiera, attenzione allo sviluppo delle politiche del gas. Sono questi i temi, dopo un'analisi 'critica' della politica nazionale, sviluppati nella relazione di apertura dal segretario della Filctem Cgil Massimiliano Brezzo durante il congresso della categoria che l'ha riconfermato alla guida.
"Nel manifatturiero - ha commentato Brezzo - la crisi ha continuato a causare ristrutturazioni e cessazioni delle attività purtroppo anche di alcune imprese tra quelle che consideravamo più innovative. E per questo siamo stati costretti spesso a giocare in difesa pensando a garantire una gestione delle crisi aziendali tenendo come priorità l'esigenza di garantire sostegni al reddito con gli ammortizzatori sociali il più a lungo possibile". Sarebbe però assai riduttivo sintetizzare questi anni solo con la gestione della crisi." Mentre ci adoperavamo per contrastare gli effetti della crisi -ha evidenziato il segretario della più grossa categoria produttiva del sindacato - abbiamo sempre avuto davanti a noi il problema di recuperare potere d'acquisto del salario. E per questo siamo stati fin da subito disponibili a lavorare con Cisl e Uil e l'Unione industriale a un salario di secondo livello che si esplicita nell'acquisto e poi la redistribuzione di beni e servizi ai dipendenti".
Per quanto riguarda i controlli invece Brezzo ha messo in luce il mancato adeguamento degli organici delle attività ispettive e soprattutto dell'esigenza di trasferirli in parte dai pronto moda alle stamperia e tintoria fino ai capi finiti per bloccare all'entrata e all'uscita le produzioni e togliere acqua al sistema dell'illegalità. Controlli sulle aziende ma anche progetti di collaborazione valorizzando la filiera nelle sue potenzialità di riciclo e di produzione sostenibile.Per questo la Filctem sostiene il disegno di legge per l’istituzione del marchio Italian Qualità, una proposta che potrebbe superare le obiezioni poste in passato dall’Europa.
"Nel manifatturiero - ha commentato Brezzo - la crisi ha continuato a causare ristrutturazioni e cessazioni delle attività purtroppo anche di alcune imprese tra quelle che consideravamo più innovative. E per questo siamo stati costretti spesso a giocare in difesa pensando a garantire una gestione delle crisi aziendali tenendo come priorità l'esigenza di garantire sostegni al reddito con gli ammortizzatori sociali il più a lungo possibile". Sarebbe però assai riduttivo sintetizzare questi anni solo con la gestione della crisi." Mentre ci adoperavamo per contrastare gli effetti della crisi -ha evidenziato il segretario della più grossa categoria produttiva del sindacato - abbiamo sempre avuto davanti a noi il problema di recuperare potere d'acquisto del salario. E per questo siamo stati fin da subito disponibili a lavorare con Cisl e Uil e l'Unione industriale a un salario di secondo livello che si esplicita nell'acquisto e poi la redistribuzione di beni e servizi ai dipendenti".
Per quanto riguarda i controlli invece Brezzo ha messo in luce il mancato adeguamento degli organici delle attività ispettive e soprattutto dell'esigenza di trasferirli in parte dai pronto moda alle stamperia e tintoria fino ai capi finiti per bloccare all'entrata e all'uscita le produzioni e togliere acqua al sistema dell'illegalità. Controlli sulle aziende ma anche progetti di collaborazione valorizzando la filiera nelle sue potenzialità di riciclo e di produzione sostenibile.Per questo la Filctem sostiene il disegno di legge per l’istituzione del marchio Italian Qualità, una proposta che potrebbe superare le obiezioni poste in passato dall’Europa.
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