giovedì 30 marzo 2017

Il Protocollo per il lavoro dignitoso e la legalità consegnato al procuratore.





FILCTEM Cgil, industriali e artigiani hanno consegnato al procuratore Nicolosi e al sostituto Gestri il protocollo sull'illegalità stilato per rendere più incisivi i controlli relativi, in particolare, allo sfruttamento del lavoro.


Link all'articolo: Notizie Di Prato

mercoledì 8 marzo 2017

Intervista sul lavoro dignitoso a Radio Popolare.






7 marzo 2017, Massimiliano Brezzo, segretario generale FILCTEM CGIL Prato, intervistato da Radio Popolare per il Giornale Radio delle 12:30.


Link alla trasmissione: Giornale Radio
(l'intervista inizia al minuto 6.25 e dura circa 3 minuti)

venerdì 3 marzo 2017

Firmato un importante documento per il lavoro dignitoso e per la legalità.










Accolta la richiesta della FILCTEM CGIL di Prato, sindacati tessili e associazioni datoriali di settore hanno firmato un importante documento su lavoro dignitoso e legalità.
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"Per il lavoro dignitoso e per il ripristino della legalità nel sistema produttivo illegale pratese del tessile-abbigliamento".
Questo l'eloquente titolo del documento firmato il primo marzo dai sindacati tessili e dalle associazioni datoriali.


"Il documento, siglato nel giro di un mese, rappresenta la nostra volontà di dire basta agli orari e alle retribuzioni indecenti e su base etnica, alla concorrenza sleale e all'illegalità economica" dichiarano i firmatari.
"Siamo chiaramente di fronte ad un "sistema" di produzione illegale della ricchezza che come tale va affrontato. Per questo, ai controlli a tappeto della Regione nelle aziende di abbigliamento, che devono diventare strutturali, è necessario affiancare, da subito, controlli interforze mirati a quella parte del "sistema" che lo alimenta, e dal quale passa la gran parte dei flussi produttivi. Ci riferiamo alle, poche, aziende di stamperia e tintoria in pezza e in capo il cui vantaggio competitivo maggiore è dato dallo sfruttamento lavorativo e dalla sistematica evasione fiscale e contributiva.
Questo è causa della chiusura di aziende corrette e del licenziamento die loro dipendenti che, spesso, non hanno alternativa al passare a lavorare per le aziende illegali"


"L'intervento mirato su queste aziende, ad alta immobilizzazione di capitali, obbligherebbe il "sistema" a legalizzarsi per non vedere svanire gli investimenti milionari fatti" continuano gli estensori del documento "e la regolarizzazione dei rapporti di lavoro, delle retribuzioni, della contribuzione e dei versamenti al fisco ripristinerebbe la concorrenza leale. A questo fine indichiamo una serie di "dissonanze" - veri e propri indicatori, a parità di settore, delle aziende scorrette - che sarebbe bene verificare: sviluppo aziendale, modalità di assunzione e di organizzazione del lavoro, rapporto tra manodopera impiegata e consumi energetici, idrici e dei prodotti".


"Inoltre", proseguono "oltre al controllo delle merci in entrata, ma specialmente in uscita, dal territorio, il deterrente maggiore sarebbe l'applicazione sistematica da parte dell'Inps della normativa sulla responsabilità solidale, che costringerebbe i committenti delle aziende sleali a rispondere della contribuzione non versata dai propri terzisti".


"Il documento" concludono i firmatari, "è già stato consegnato al Prefetto di Prato e sarà portato all'attenzione degli organi di controllo e della Procura della Repubblica.
I soggetti che l'hanno sottoscritto si riconvocheranno periodicamente per valutare insieme i risultati ottenuti".








Nella foto, da sinistra: Mirko Zacchei (segretario generale FEMCA Cisl Firenze Prato). Massimiliano Brezzo (segretario generale FILCTEM Cgil Prato), Andrea Cavicchi (presidente di Confindustria Toscana Nord), Claudio Bettazzi (Presidente CNA Prato) e Andrea Belli (presidente Confartigianato Prato).


LINK: Testo completo del documento