Nei primi dieci mesi dell'anno le vittime sono 988, contro le 833 dello
stesso periodo nel 2014. L''incremento è del 18,6 per cento: per l'Inail
si tratta di un aumento che "preoccupa", anche se i dati "sono in fase
di assestamento".
Link all'articolo: http://www.rassegna.it/articoli/2015-la-ripresa-delle-morti-sul-lavoro
Fonte: http://www.rassegna.it
giovedì 3 dicembre 2015
sabato 19 settembre 2015
La Cgil: "Le donne lavorano meno e in condizioni peggiori"
Da: Il Tirreno (17/09/2015)
PRATO.
Le donne lavorano meno e in condizioni peggiori. Lo sostiene il Coordinamento donne della Cgil sulla base di alcuni dati sull'occupazione (presi dal centro di formazione Fil) e sugli infortuni (presi dalle statistiche dell'Inail).
"Analizzando due report sul primo semestre del 2015, uno della Fil di Prato sul mercato del lavoro, l’altro dell’Inail per quanto riguarda gli infortuni - scrivono le donne della Cgil - ci sono due dati che riguardano la forza lavoro femminile preoccupanti per lo scenario pratese. Gli infortuni, su Prato e Provincia registrano un aumento di oltre il 6% e guardando il dato in assoluto, si può vedere che le donne passano da 582 denunce di infortuni del 2014 a 619, con aumento del 6,35% nel 2015. Il dato assoluto per gli uomini è di 1.016 nel 2014 e 1.095 nel 2015, con un aumento del 7,7%.
Il dato degli infortuni femminili è ancora più sconfortante se messo a confronto col dato occupazionale: il saldo per genere fra avviamenti e cessazioni del 2015 nel pratese è per le donne negativo. Infatti nel primo semestre del 2014 la differenza fra avviamenti (10.381) e cessazioni (10.110) era positivo (271), la tendenza si ribalta nel primo semestre del 2015: -79 (11.325 avviamenti e 11.404 cessazioni). Questo nonostante gli incentivi alle assunzioni del Jobs act. Sicuramente varrà la pena aspettare il dato annuale, per fare riflessioni più approfondite, ma ci preme già evidenziare le tendenze diverse di genere per intervenire: le donne lavorano meno e in condizioni peggiori".
Volendo guardare il lato positivo di questi numeri, si può dire che storicamente, a Prato ma non solo, il numero degli infortuni sul lavoro è sempre stato proporzionale al livello di impiego della forza lavoro. Negli anni più neri della crisi del tessile, infatti, il numero degli infortuni era crollato, non solo per il maggiore rispetto delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, ma semplicemente perché si lavorava meno e dunque ci si faceva meno male.
Il fatto che gli infortuni siano in aumento, dunque, oltre a far riflettere sul rispetto di quelle norme di sicurezza, potrebbe anche significare che è in atto una ripresa dell'attività produttiva.
lunedì 30 marzo 2015
Proposta FILCTEM per il rilancio del distretto pratese.
Ripubblichiamo la proposta di rilancio del distretto pratese, le tipologie di controllo del sistema illegale e tutte le altre azioni da svolgere, ai vari livelli, che la renderebbero possibile.
Tale proposta, che trovate ai tre link sotto, è il risultato del Congresso della Filctem di Prato del febbraio 2014.
Proposta completa
Un sistema di controlli efficace
Marchio Italian Quality
venerdì 27 marzo 2015
Brezzo: "Controlli sì, ma alle imprese giuste"
Da Il Tirreno 27/03/2015
E' stato il segretario Cgil dei tessili Massimiliano Brezzo a spiegare perché: «I controlli interforze vanno bene - ha detto - ma bisogna farli sulle aziende cinesi giuste. E mi riferiscono alle rifinizioni, alle tintorie e alle stamperie sulle quali la quota di illegalità è enorme e gli investimenti sono altrettanto poderosi».
Secondo Brezzo solo controllando quella dozzina di imprese-cardine si potrà dare un colpo serio all’illegalità: «Ma per farlo bisogna andare in azienda quando lavora: dopo le 16 e durante il sabato e la domenica. E non importa se proprio alle 16 gli ispettori regionali finiscono il turno».
Ed è sempre Brezzo a lanciare il guanto di sfida alle istituzioni: «Comune e Provincia chiedano assieme al sindacato e agli industriali - ha concluso - che le verifiche vengano estese e che si facciano il prima possibile».
Link all'articolo
E' stato il segretario Cgil dei tessili Massimiliano Brezzo a spiegare perché: «I controlli interforze vanno bene - ha detto - ma bisogna farli sulle aziende cinesi giuste. E mi riferiscono alle rifinizioni, alle tintorie e alle stamperie sulle quali la quota di illegalità è enorme e gli investimenti sono altrettanto poderosi».
Secondo Brezzo solo controllando quella dozzina di imprese-cardine si potrà dare un colpo serio all’illegalità: «Ma per farlo bisogna andare in azienda quando lavora: dopo le 16 e durante il sabato e la domenica. E non importa se proprio alle 16 gli ispettori regionali finiscono il turno».
Ed è sempre Brezzo a lanciare il guanto di sfida alle istituzioni: «Comune e Provincia chiedano assieme al sindacato e agli industriali - ha concluso - che le verifiche vengano estese e che si facciano il prima possibile».
Link all'articolo
Ora tocca alle istituzioni. Ci aiutino ad ottenere i controlli
Federazione
Italiana Lavoratori
Chimica
Tessile Energia Manifattura
FILCTEM
CGIL Prato
Piazza Mercatale 89 59100 Prato
Tel. 0574 4591 – Fax 0574 459303
Comunicato stampa
Brezzo (Filctem Cgil):
“Ora tocca alle istituzioni. Ci aiutino ad ottenere i controlli”
“Finalmente una presa di posizione pubblica, netta ed
inequivocabile, anche da parte dell’Unione Industriale. Ora auspichiamo che
anche le istituzioni si rendano conto di cosa succede, dopo che noi lo
denunciamo da sempre”.
Lo dice Massimiliano Brezzo, segretario del sindacato
dei tessili della Cgil di Prato. “Ci eravamo stupiti del fatto che la notizia
dei giorni scorsi, -un milione di euro di gas forniti ad una tintoria
“inattiva”- fosse passata in pratica sotto silenzio. Dopo questa presa di
posizione degli industriali ci aspettiamo che anche le nostre istituzioni,
pratesi e toscane, richiedano con forza l’inserimento nei controlli di queste
tipologie di impresa. Visto che finora ne sono state, pervicacemente, escluse.”
“È chiaro” continua Brezzo “che dato il numero esiguo delle
aziende in questione, non dovrebbe essere difficile, se c’è la volontà
politica, trovare le risorse per fare
controlli efficaci nelle tintorie e nelle stamperie in pezza. Perché solo
controlli eseguiti dal gruppo interforze, durante la notte o nei giorni
festivi, potrebbero portare a effettivi risultati. Altre soluzioni, come
lasciare l’onere dei controlli ai soli ispettori ASL, servirebbero solo a
“lavarsi la coscienza”.
giovedì 12 febbraio 2015
Filature e tintorie, è arrivato il momento di fare i controlli.
Da: Il Tirreno - 12/02/2015
LINK all'articolo.
Dura posizione del direttivo dei tessili della Cgil sulle aziende illegali. Solidarietà ai colleghi di Eurotintoria e avvio di un confronto con le categorie economiche sui problemi della filiera.
LINK all'articolo.
Dura posizione del direttivo dei tessili della Cgil sulle aziende illegali. Solidarietà ai colleghi di Eurotintoria e avvio di un confronto con le categorie economiche sui problemi della filiera.
mercoledì 11 febbraio 2015
TV Prato - Intorno alle nove "Eurotintoria, lo strappo nel distretto"
Massimiliano Brezzo, segretario generale FILCTEM CGIL Prato, a TV Prato; "Eurotintoria, lo strappo nel distretto".
LINK alla puntata
LINK alla puntata
Vertenza Eurotintoria, ieri incontro in Comune.
Lavoratori dell'Eurotintoria.
Massimiliano Brezzo, segretario generale FILCTEM CGIL Prato, con il sindaco Matteo Biffoni.
sabato 31 gennaio 2015
Un distretto distratto
Federazione
Italiana Lavoratori
Chimica
Tessile Energia Manifattura
FILCTEM
CGIL Prato
Tel.
0574 4591 – Fax 0574 459303
Lettera
aperta
Oggi
un distretto distratto, domani un distretto distrutto?
Nei
giorni scorsi, alcuni imprenditori pratesi tra i più competitivi
hanno rivelato le ricette che hanno permesso loro di rimanere, con
successo, sul mercato. Tutte condivisibili e molte di queste anche da
noi, da sempre, auspicate: saper capire quali sono i prodotti giusti
e imparare a fare quello che il mercato richiede anticipandone i
tempi; seguire e sapere accontentare specialmente quei mercati che
sono in grado di riconoscere il valore aggiunto dei prodotti
particolari e caratterizzati; portare avanti un ricambio
generazionale fatto da imprenditori che abbiano intenzione di stare
sui mercati e di competere rinnovandosi e cercando continuamente
nuovi sbocchi, e non da chi ha come solo obiettivo di disinvestire
dall’industria.
Tutto
questo, però può aver futuro solo con forti investimenti in
macchinari tecnologicamente avanzati e in risorse umane che, per la
parte produttiva, sono state sempre a carico dei terzisti. E quindi
serve una filiera integra e innovata. Siamo invece davanti a un
panorama desolante in tutte le fasi, con la filatura a cardato ormai
ridotta ai minimi termini e che spesso lavora in condizioni che non
possono consentirne la sopravvivenza se non al di fuori delle regole.
Si può dire che il cardato è residuale. Vero. Che il filato si può
comprare da fuori. Vero. Che addirittura il tessuto si può comprare
da fuori. Vero. Ma anche “la mano” dei nostri tessuti si può
comprare da fuori? È questo l’obiettivo finale? Perché il rischio
è proprio questo.
Ieri i
dipendenti di Eurotintoria hanno fatto un presidio davanti alla loro
fabbrica per rendere pubblico quanto stanno vivendo. La vicenda più
brutta degli ultimi venti anni, perché portata avanti dalla
proprietà, tra bugie e omissioni, nel più completo spregio delle
tutele di quei lavoratori che hanno tenuto in piedi l’azienda per
anni, finanziandola coi loro stipendi non pagati e con i loro
contributi e TFR non versati ai fondi di previdenza. Ad oggi quei
lavoratori non hanno ancore né visto né percepito la solidarietà
né della città né delle sue istituzioni. Dispiace, perché Prato
non era così.
Pare
che dalla prossima settimana inizi lo smantellamento dei macchinari.
Se è poco comprensibile che interessi poco alla nostra comunità il
trattamento ricevuto da più di ottanta famiglie alle quali è stata
sottratta la possibilità di affrontare la chiusura della “loro”
azienda nei modi e nei tempi che meglio le tutelassero, è
addirittura inconcepibile che non venga percepito, almeno come
distretto, che anche la nobilitazione sta arrivando al capolinea.
Gran parte delle maggiori aziende o cessano, o sono “sui barulli”
e sperano di sopravvivere “spartendosi il morto” o confidano
sull’immortalità di imprenditori ottuagenari che, tanto di
cappello, continuano a passarci dentro la vita. Altre sono già state
rilevate da una imprenditoria orientale che, in questo comparto, non
si capisce perché, è praticamente esente da controlli.
Si
pensa davvero che, in questa situazione, le ricette di successo, pur
perseguite da alcuni, siano in grado di darci un futuro? Forse
converrebbe discuterne tutti insieme. E forse sarebbe bene anche
ritrovare quel senso di solidarietà e quella capacità di indignarsi
che aveva fatto del distretto pratese una comunità, e non solo un
agglomerato di aziende.
Massimiliano
Brezzo
Segretario
Generale Filctem Prato
mercoledì 14 gennaio 2015
“Intorno alle nove” - TV Prato
Al seguente
LINK trovate il dibattito che si è tenuto martedì sera a Tv Prato fra
Massimiliano Brezzo, segretario generale FILCTEM CGIL Prato, e l'ex-assessore
Silli.
Brezzo: “Orientare i controlli verso stamperie e rifinizioni cinesi”
martedì 13 gennaio 2015
Una sentenza storica.
Comunicato FILCTEM CGIL Prato.
La decisione del Tribunale di Prato in relazione alla strage della Teresa Moda ha riconosciuto la responsabilità individuale degli imputati ed ha comminato le pene relative.
Speriamo vivamente che questo abbia un forte effetto deterrente per tutto il sistema illegale di produzione dell’abbigliamento e per l’economia “malata” che gli gira intorno.
Un sistema che, come purtroppo successo, mette a rischio la vita di chi ci lavora.
Siamo soddisfatti dell’accoglimento della nostra richiesta di costituzione di parte civile e del relativo riconoscimento del danno subito dalle Organizzazioni dei lavoratori sulla base delle motivazioni che abbiamo addotto: infatti, con la sentenza di oggi non sono stati condannati solo gli imputati, ma è stato condannato l’intero sistema produttivo illegale.
Un sistema che, per il suo stesso modo di funzionare, impedisce ai lavoratori di entrare in contatto organizzazioni sindacali e al sindacato di poter entrare il contatto coi lavoratori.
Oggi questo è stato sancito da un Tribunale della Repubblica, con buona pace di molti commentatori poco informati.
Massimiliano Brezzo
Segretario Generale Filctem Prato
La decisione del Tribunale di Prato in relazione alla strage della Teresa Moda ha riconosciuto la responsabilità individuale degli imputati ed ha comminato le pene relative.
Speriamo vivamente che questo abbia un forte effetto deterrente per tutto il sistema illegale di produzione dell’abbigliamento e per l’economia “malata” che gli gira intorno.
Un sistema che, come purtroppo successo, mette a rischio la vita di chi ci lavora.
Siamo soddisfatti dell’accoglimento della nostra richiesta di costituzione di parte civile e del relativo riconoscimento del danno subito dalle Organizzazioni dei lavoratori sulla base delle motivazioni che abbiamo addotto: infatti, con la sentenza di oggi non sono stati condannati solo gli imputati, ma è stato condannato l’intero sistema produttivo illegale.
Un sistema che, per il suo stesso modo di funzionare, impedisce ai lavoratori di entrare in contatto organizzazioni sindacali e al sindacato di poter entrare il contatto coi lavoratori.
Oggi questo è stato sancito da un Tribunale della Repubblica, con buona pace di molti commentatori poco informati.
Massimiliano Brezzo
Segretario Generale Filctem Prato
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