Massimiliano Brezzo
“Apprendiamo che il
controllo della tintoria Superlativa ha fatto emergere che nelle tintorie di
Prato si lavora con le stesse modalità con le quali si lavora nelle confezioni.
Questa non può essere considerata certo una sorpresa, bensì una conferma della
fondatezza delle nostre numerose denunce”. Lo dice Massimiliano Brezzo,
segretario del sindacato dei tessili della Cgil di Prato.
“Plaudiamo all’intervento,
ma è palese che il controllo ha trovato qualcosa che non cercava. Ebbene, ribadiamo: ci sono al massimo una
decina di aziende delle stesse dimensioni e della stessa tipologia, che operano
nello stesso modo, nelle quali magari non si dorme all’interno degli annessi,
ma in appartamenti appositi e distinti, con buona parte di lavoro nero, anche
se non clandestino”.
“Queste aziende”,
continua Brezzo “sono il motore produttivo del sistema illegale che sta
sostituendo il distretto tessile pratese. Vanno controllate in maniera
efficace, ricercando il lavoro nero, con squadre interforze e negli orari
notturni e festivi. Aspettiamo fiduciosi anche questi interventi”.
“Il controllo di
oggi” prosegue il segretario della Filctem “propone una riflessione: la Superlativa
ha lavorato anche per committenti italiani? Con quali tariffe? È in ritardo con
le retribuzioni e i contributi Inps? Se così fosse ci sarebbero le condizioni,
da parte dell’Inps, per richiedere il versamento dei contributi ai committenti,
applicando la legge sulla responsabilità solidale. Vincendo una causa” conclude
Brezzo “abbiamo affermato un principio, ma il vero effetto deterrente può
esserci soltanto con un intervento sistematico da parte dell’Inps.
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